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Clownmunication

Il contesto è molto. La forma è sostanza. Sto leggendo questo libro, non cose che non sapessi o che non immaginassi, né informazioni appunto ignote. Però leggerle, ripetute anche da questo autore, ha in me l'effetto di un richiamo, di un post-it luccicante sul frigo: "Ricordati!".

 

Cioé mi sono ricordato questo: in Italia (ma anche in alcune porzioni della stampa mondiale) stiamo discutendo come mona di un programma per deficienti terminali di 6 punti in un mondo in cui media, economia, eserciti e istituzioni prendono decisioni dettate da macchine pensanti che macinano terabyte di dati e utilizzano algoritmi di autoapprendimento nell'ordine di milioni di operazioni al secondo.

 

Ma vi pare che in un contesto del genere e in una situazione informatica e informativa di tale portata sia rilevante come informazione un catarro di demenza composto di 6 pensierini che neanche un moccioso - picchiato per dieci ore con una spranga in ogni punto del cranio - saprebbe formulare?

 

Non è invece il caso di chiederci allora perché quei media e quei poteri già operativi in base a sofisticatissimi algoritmi ci mettono sotto il naso tale merdata? Perché se come informazione è inutile, come distrazione invece no.

 

Ho deciso di coniare un termine:

 

CLOWNMUNICATION

la non-comunicazione palesemente composta di spazzatura atta a distrarre il pubblico dai veri argomenti rilevanti;

 

o CLOWNFORMATION, la non-informazione atta a inquinare il panorama conoscitivo pubblico.

 

Tra parentesi: un sito in lingua francese ne parla ma è bellamente con ammirevole ingenuità davvero dedicato al mondo circense, quello reale, fatto di artisti della risata, io conio il termine sul piano della critica dell'informazione e dei media.quindi mi attribuisco il merito del conio del lemma in tal senso.

 

#clownmunication #clownformation #sardine

 

Perché si tratta certo di uno spettacolo in cui si ride, ma poi il pesce-cazzo (vero) arriva dentro il nostro culo.