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Lettera di un Indoeuropeo a una Millennial (KR)

Qui e in calce un post FB, visibilmente pubblico nel momento in cui scrivo (20/10/2019) che mi è giunto tramite una conoscente social.

 

Un "manifesto" di rabbia Millennial a cui ho risposto con la seguente:

 

LETTERA DI UN INDOEUROPEO A UNA MILLENNIAL (KR)

KR,

voglio scriverti due righe, beh... qualcosa più, per rispondere alle tue parole, giuntemi via social da una conoscente.
Non sarò tenero. Specialmente con le tue parole. Soprattutto con le tue parole. 
Ti dico subito cosa non farò e alla fine cosa mi vedrai fare.

Non farò questo: non ti giudicherò per cosa sei, non ho gli strumenti né le informazioni per farlo.
Ma giudicherò queste tue parole, trattandole come meritano, come se fossero una persona; meglio, no: un'idea.
E con le idee, io che ci lavoro da una vita, ho tutto il diritto di usare la mazza ferrata, di fare come il personaggio di Floki con le asce... Le tiro giù. Le abbatto senza timore o rispetto.
A cominciare da altre idee, e con altre idee, per esempio.


  

 

 

Sono sicuro che questa tua idea (e le parole che d'ora in poi la esprimono) è stupidamente idiota, invidiosa, vigliacca e ingiusta.
Idiota, stupida, invidiosa, vigliacca e ingiusta.

Prendersela coi nostri vecchi è stupido, intanto perché ci si dimentica che quei vecchi erano come siete voi giovani, cioé una varietà di persone: una varietà incredibile di persone, alcune delle quali hanno compiuto gesti disprezzabili e altre gesti eroici, e la maggior parte una variazione sul tema a seconda delle circostanze. Forse una fantasia ingenua o malata può ritenersi soddisfatta da roba come Hollywood: i supereroi tutti da una parte e i supercattivi tutti dall'altra. Purtroppo nel mondo vero, reale, non è così, e - visto che citi il Re Leone - ci tengo a ricordarti che nel mondo naturale, quello autentico, non le fiabe un po' troppo commerciali da "bimbiminkia", ognuno è leone per qualcuno e iena per altri o preda, per altri ancora. I ruoli sono intercambiabili e reciproci. Anche per chi si crede perfetto. Siamo tutti oppressi e oppressori, leoni e iene.  Certo, questo non ci esime dal tentare di essere leoni.


Questa tua idea comunque è idiota, perché si crede l'unica depositaria del bene nel cerchio della vita. Questa tua idea è stupida perché è clamorosamente ipocrita e lo è proprio perché fa del razzismo ("odio i vecchi") da parte di chi si vanta di appartenere a una generazione che il razzismo lo avrebbe sepolto e condannato. La tua idea fa ancora un mucchio dei vecchi in genere in-quanto-vecchi, come un tempo si faceva un mucchio dei negri-in-quanto-negri e un mucchio dei giudei-in-quanto-giudei, o un mucchio dei froci-in-quanto-froci.... Odio i vecchi, odio i negri, odio i giudei, odio i froci. Eccetera eccetera... Dimenticando che esistevano negri di ogni tipo e con ogni merito e colpa, ebrei di ogni tipo e con ogni merito e colpa, froci o se preferisci omosessuali di ogni tipo e con ogni merito e colpa. C'era e continua a esserci l'omosessuale bugiardo, ladro e omicida così come c'era, c'è e continua a esserci, l'omosessuale onesto, eroico e che si sacrificava per degli sconosciuti, salvando vite magari a prezzo della propria. E così via per ogni categoria possibile, dalla A degli Armeni alla Z di Zanzibariani e in più collezionisti di calzini. E il punto non è quello che dici, ma come lo dici. Lo sapevi che non si dice più "mongoloide", ma spesso sento dire "down" con lo stesso tono di scherno con cui si vuole ferire il prossimo? Allora non sono le parole a ferire, sono le intenzioni con cui diciamo quelle parole. 

E le intenzioni della tua idea, permettimi, fanno schifo. 

Questo tuo pensiero è stupido anche perché risponde come un servo senza cervello a una logica molto furba, dettata da naturalmente ha il potere e la ricchezza, da chi se ne avvantaggia. E ti sconforto subito nel rivelartelo: la maggior parte dei vecchi, da noi come altrove, è povera. Come i giovani. In compenso non ha più le energie e le sia pur magre possibilità dei giovani. Su una cosa sono disposto a credere e a crederti: ognuno è responsabile di come vive e per come è vissuto; certo, lo è anche questa generazione che tu vuoi infallibilmente di vecchi e colpevoli, ma lo siete anche voi che vi proclamate giovani e quindi innocenti. Ogni generazione ha le sue sfide, le sue colpe, ma anche i suoi meriti e la sua gloria. Ogni generazione si è rimboccata le maniche per resistere alla durezza del vivere, ha avuto i suoi furbastri e i suoi caduti. Anche i vecchi di cui parli. Sai chi trae il maggior vantaggio da questa divisione? I ricchi e i potenti, gli sfruttatori, giovani e vecchi: oh sono deliziosamente cross-generazionali nel difendere i loro privilegi e il loro stile di vita. Anche e soprattutto alle spallucce vostre, dei Millennials.  La tua idea, piccola, giovane e stupida, ora ringhia contro i vecchi in genere. Non contro gli arricchiti e i potenti sfruttatori. Contro i vecchi. Contro i pensionati. Contro i nostri padri (e madri perché anche le femministe o le lesbiche di un tempo invecchiano...). Così quando l'ennesimo sfruttatore - probabilmente neanche troppo giovane e neanche troppo vecchio, ma con l'età da manager rampante - convincerà in cambio di un prestigio solo superficiale e di un impiego ben remunerato l'ennesimo politicante (anche lui per ragioni di marketing non troppo vecchio e non troppo giovane, guarda da Renzi a Salvini e da DiMaio a Zingaretti, dalla Meloni alla Boldrini...) - a togliere la pensione a altri esodati, troverà la tua idea e i giovani che l'abbracceranno ben contenti. Così questa stessa idea, girata come una carta da poker nelle mani del Mercato, farà avere ai vecchi la sensazione e poi la certezza che i giovani siano solo degli egoisti bastardi e quando dalla solita parte arriverà l'ordine di demolire l'ennesimo diritto dei giovani e dei lavoratori (acquisito da parecchi dei vecchi che la tua idea schifa tanto) , nessun adulto o vecchio si leverà per protestare. Ecco perché la tua idea è stupida, perché col suo odio invidioso serve solo il potere come uno strumento facilissimo da impugnare. Il potere lo sa. Sa che è molto facile gettare una comunità di popolo nella guerra civile, per avvantaggiarsene. Sempre. Sai chi si è servito di ragazzini e del loro odio per distruggere il patrimonio culturale e tradizionale della millenaria Cina? Mao Zedong. Sai chi ha mandato dei ragazzini col mitra a sparare su chiunque avesse un negozio, una proprietà, un'azienda o degli occhiali al naso? Un signore che si chiamava Pol Pot. Tutto in nome dei giovani e della loro rivoluzione. Due nazioni, milioni di morti, due civiltà quella Cambogiana e quella Cinese annientate.  E i giovani che sparavano sparavano con la gioia di pensare: "Oh io non sono e non sarò mai come questi vecchi stronzi!". Poi quelle rivoluzioni sono fallite o si sono trasformate e quei giovani, diventati vecchi, sono diventati come quelli a cui avevano sparato. Ma torniamo a noi...

La tua idea è vigliacca, perché dimentica che quella "casa da muratore" tirata su con la fatica del muratore (e forse spesso chi sa anche "mezza costruita abusiva") era stata costruita per altri giovani come te. Tirata su dai vecchi, che - pensa un po' - avevano la strana idea di non far più passare ai figli e ai nipoti la vita dura che avevano attraversato loro o i loro genitori stessi, se erano stati un pelo più fortunati come lo furono i miei (classe 1945 circa). Proprio per poter mandare serenamente con un tetto sulla testa i figli a studiare, a non "travagliare" di calcina e cazzuola, o con la tuta blu del metalmeccanico perché così il potere gli aveva raccontato che andasse fatto, non senza un po' di ragione. Volevano, quei vecchi, un figlio dottore, laureato in quelle discipline che tu, o meglio la tua idea così stronza e vigliacca chiama il "qualificarci per lavori ormai capillari da quanto sono specializzati". Mio nonno non era qualificato, "creativamente" ottenne una lettera di raccompandazioni e un mestiere che imparò sul campo per mantenere da esule la famiglia. Sì, aveva perso tutto con la guerra... Lui, a sei anni, piantava le viti a mano con la madre e la nonna in Istria, nella nebbia e al gelo. A sei anni. La tua idea invece si sarà annoiata in una noiosa scuola elementare, poi media e, leggo dalla tua Bio, forse intristita a morte alla Scuola Internazionale di Comics a Torino. Bella eh? Mica zappare. Grazie ai vecchi che ci insegnavano dentro e hanno tirato su quegli edifici più o meno riscaldati. Mio padre da ragazzo faceva 12 km per andare a scuola anche con la neve e senza pulmann. Che inquina, come dice la tua amica Greta. Oh, vai tranquilla, i miei nonni fino ai 40 e i miei genitori fino ai 30 anni hanno fatto una vita molto bio e molto poco tecnologica. Erano il sogno del "Gretismo". Insomma non te la faccio lunga, mio nonno è in una tomba, i miei sono dei vecchi pensionati (e perciò farabutti a prescindere, no?). Nel mio fortunato caso, non me ne vergogno e neppure lo nascondo, son pensionati con quattro case fatte: la loro, la casa di mio zio, quella di mia sorella e la mia, sostanzialmente. Come dicevi? "Tronfi, seduti sul vostro bel trono di chi s'è trovato quattro case in eredità..." sì, ma senza "capitali in Svizzera" (poi, scusami, perché non te la prendi con tutti gli Svizzeri, vecchi e giovani, per questo?) e senza permettersi una vacanza a giro per il mondo e manco l'Erasmus. La prima vacanza da soli, a parte il viaggio di nozze in Costa Azzurra, quattro giorni a 28 anni, i miei l'hanno fatta cinque giorni a Parigi, a 70 anni. La tua idea smemorata e cattiva dimentica che allora le case erano poco costose grazie a una liretta svalutata, non come ora con l'euro che piace ai giovani, a Greta, e a quelli come la tua idea. Che non ci compri manco un garage. Ma non voglio fare un trattato di economia.

Io posso solo dire questo: quei vecchi e meno vecchi hanno commesso un solo errore, anzi due. Credo proprio che i nostri maledetti vecchi abbiano fatto due grossi errori!

Il primo è che hanno fatto di tutto per ricoprirci di agi e facilitazioni, benessere, cibo, protezione, caldo, sicurezza materiale e la possibilità di non mendicare qualcosa a qualcuno, nella speranza che non vivessimo come sono vissuti loro. E non dico "senza dignità" perché quelle generazioni ne avevano a chili, ma senza l'umiliazione del bisogno. Il secondo errore è stato quello di farlo credendo purtroppo spesso e forse in buona fede alle favole e alle promesse degli sfruttatori e dei politicanti che sono diventati straricchi e potenti. Col lavoro di milioni di attuali vecchi. Ora pensionati. Le loro colpe, se ve ne sono, sono queste e per questo li perdono e sono anzi debitore. Perché se questa tua piccola, miserabile, stupida idea , capace solo di sputare veleno sul piatto, è il frutto ingrato dei loro sforzi, credo che qualcosa sia andato davvero storto! 

Quello che la tua idea dice è anche (in piccola parte) vero: adesso nessuno di noi,  pur lavorando sodo, potrebbe mai realizzare quello che i nostri vecchi hanno realizzato. Neanche io, che appunto devo a un sostanzioso sforzo economico dei miei di veder realizzato il sogno che non mi sarei mai potuto permettere facendo il laureato con master, precario dai 26 anni e il docente di scuola media, dai miei 35. Ma la tua idea è vigliacca non tanto perché odia quei vecchi per quanto hanno messo in piedi, quanto in verità perché  li odia dimenticando che tutto questo è stato fatto per me e per voi. Per i giovani. L'intenzione, come ti dicevo, conta. Almeno quel tanto da salvare da una dolorosa, vile e ingiusta ingratitudine. Per chi erano quelle colpe?

La tua piccola, miserabile, puzzolente idea ingrata che si lagna di "Pagare 2.000 euro di università all'anno (solo di retta, quindi escludendo: libri, cibo, trasferte, fotocopie, mezzi, viaggi vari ed eventuali) da finire facendo gli anni a bocconi per essere pronto il prima possibile?" dimentica che mio nonno, con le pezze al culo, istriano rimpatriato in Italia, diceva guardando a sera i suoi cari a tavola: "Anche se non prendo che due lire, e campo con niente, almeno posso pagare i libri ai miei figli e li ho qui sani e salvi accanto a me. Sono proprio felice." La tua piccola, miserabile idea, cara KR, ti sta rendendo proprio infelice. Pur coperta di un benessere, o dei residui di un benessere ancora incomparabili rispetto alle durezze che lo hanno visto nascere. La tua idea strepita, impotente e canagliesca, la frase: "Pensate sia semplice spaccarsi la schiena facendo il cameriere per tutta la vita?" E dimentica che i nostri vecchi portavano con orgoglio e dignità anche le braghe dello spazzino e del cameriere; sono i loro nipoti semmai a essere stati così viziati da non capire che ogni benessere e ogni libertà hanno un prezzo da pagare. Hanno un costo e hanno anche con esso una colpa.

Poi la tua stoccata quasi finale, che mi rivela però da che parte spira l'odioso e impotente NIENTE della tua rivolta: 
"Prendete per il culo Greta Thunberg e gioite dei venticinque gradi al mare ad ottobre, fatelo, su, votate Salvini, lamentatevi di una sinistra prepotente quando l'unica cosa di sinistra che c'è in Italia è stocazzo in tangenziale, ridete di noi froci e continuate a vivacchiare sugli stereotipi fra polentoni e terroni, andiamo, ridete dei musulmani citando la Fallaci e menate la minchia sul Crocefisso nelle scuole lasciando crepare i bambini in mare, che tanto non sapete fare un cazzo di più di quello che vi hanno inculcato i vostri genitori perché siete una generazione nata, cresciuta e, si spera presto, crepata col culo seduto." 

Non ho certo intenzione di imbarcarmi ora con le armi della logica e della ragionevolezza a spiegarti perchè sarebbe meglio chiedersi come mai Greta Thunberg abbia così tanto spazio e voce nei giornali e nei media e nel sistema intero controllati e governati proprio da quei vecchi che la tua idea disprezza! Come se poi, per giunta, i vecchi corrispondessero tutti - e NON corrispondono affatto - al bersaglio, questo sì politico, del tuo miserabile livore. Chiedersi come funzionano i meccanismi della propaganda e degli idoli manovrati dal potere è difficile e costa fatica, meglio prendersela coi matusa! D'altro canto questa sarebbe forse la parte meno idiota del delirio in cui febbricità la tua idea. Chi non ha un nemico per partito preso? Ci sarebbe da dire che non c'è da ridere nello scontro di religioni e civiltà e che la voglia di ridere la stanno perdendo in casa loro i nostri popoli... Ma lascio perdere. La tua idea è libera di votare chi vuole. Se credi che votare abbia un senso.

Mi nomina i Greci, la tua idea, e almeno riconosce che "l'individuo non muore grazie alle memorie che gli sopravvivono". C'è sempre un atomo di buono anche nel peggio.

I Greci... 

Ecco, la tua idea che grida ai nostri nonni e avi: "E voi, con la vostra presunzione, la vostra vanagloria, il vostro piglio saccente con cui mettete le nostre vite sotto la lente di ingrandimento aspettando solo l'occasione migliore per dire cosa c'è che non va. Ma che cazzo volete? Non siete un cazzo.", la tua gobba, sudicia, sporca deforme idea che vomita arroganza e fesserie come: "Siete un decimo, un millesimo di quanto sarò io, siete fossili in un mondo che si sta muovendo ad una velocità spaventosa. Non sapete scrivere una cazzo di mail, girare un file .pdf, sputate il vostro cazzo di veleno ovunque ci sia qualcosa che non capite -- e, manco a dirlo, non capite mai un cazzo. Ma che cazzi volete?" mi ricorda tanto il gobbo e deforme Efialte alle Termopili, il laido giuda traditore, prima di Giuda, dei Trecento di Leonida. È di nuovo tutta l'invidia dell'irriconoscenza immeritata, la putrida morale dello schiavo e dell'ignobile che si vende al potente, contro il suo signore, che combatte da eroe. Nel tuo caso la rivolta contro chi ti ha preceduto, anagraficamente. Mi fa pensare che effettivamente forse non si è molto "furbi" nel sacrificarsi comunque, prendendosi oltretutto gli sputi per tutto il tempo in cui - non visti né apprezzati - si è difeso il sedere di chi non merita e di chi millanta chi sa quale grandezza senza esserne degno neanche dell'ombra di un'ombra. Proteggere - pur sbagliando e sinanco far patti col diavolo per farlo - chi invece resta solo con l'invidia dell'altrui protezione. L'invidia del bene ricevuto. 
Però c'è un piccolo vantaggio anche nell'essere uno Spartano tradito.

Si conosce, si riconosce e si è riconoscenti.

Cosa di cui la tua piccola, infame, miserabile e schifosa idea non sarà mai, geneticamente, capace.
La tua idea è cresciuta deforme e tarata nella bambagia e ora, esposta ai primi venti gelidi della realtà e della vita, muore e odia senza saper apprezzare, condanna senza aver sofferto. Sa solo lagnarsi perché della lagna e del bisogno ha fatto la sua falsa corazza. Ha fatto dell'incapacità il suo diritto e dell'arroganza la sua fede. 

Voglio concludere proprio quando la la tua idea invidiosa, vigliacca e ingiusta, conclude ai vecchi con la preghiera: "Io so io come lo sapete voi, faremo di tutto per dimenticarvi e mandarvi definitivamente affanculo", come iniziò pregando: "Crepate!"

Tu vuoi dimenticare. 

La mia idea e io vogliamo ricordare i vecchi, in questo amore per ciò che è venuto prima di noi, quindi anche i vecchi e il vecchiume, cercando dove stanno le parole immortali di Lao Zi, di Confucio e Mencio,  questa volta Omero:

«Achille, abbi rispetto dei Numi, ricorda tuo padre,
abbi di me compassione: di lui molto più n’ ho bisogno,
ché io patito ho quanto niun altri pati dei mortali,
io che alle labbra appressai la mano che il figlio m’ uccise.»

«La man gli prese, e il vecchio da sé dolcemente respinse.
E, nei ricordi immersi, l’ uno Ettore prode piangeva
dirottamente, steso dinanzi ai piedi d’Achille:
ed il Pelide anch’egli piangeva, or pensando a suo padre,
ora a Pàtroclo; e tutta suonava di pianto la casa.
Ma poscia, quando Achille divino fu sazio di pianto,
e via dal seno, via dalle membra ne sparve la brama,
presto balzò dal seggio, levò di sua mano il vegliardo,
ch’ebbe pietà del capo canuto, del mento canuto» 

 

[fonte Wikisource, Iliade, trad. di Ettore Romagnoli (1923)]

 

 

Ci dice, quest'eredità dei nostri vecchi indoeuropei, vecchi di quasi 3.000 anni, che persino uno sterminatore nel fiore della giovinezza ha pietà per un vecchio. 
Non la tua idea. Non la tua idea. Che è pertanto un'idea piccola, stupida, vigliacca, impotente, serva e servile, ingiusta e idiota. 

Ti voglio lasciare con un'ultima avvertenza. Sappi che se vorrai dare corpo a questa idea, mi troverai a difendere anima e corpo questi vecchi.
Non te li farò sfiorare. Un tuo connazionale non giovane e forse già vecchio. 
Fiero di essere vecchio come l'Indoeuropa.