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109 caratteri

La resa triste di Bret Easton Ellis al Politicamente corretto

 

Spassoso Bret Easton Ellis (tristemente spassoso, si badi! Anzi mestissimo), intervistato dal bravo Adriano Angelini Sut su:

 

http://www.atlanticoquotidiano.it/quotidiano/bianco-per-reagire-alla-follia-del-politicamente-corretto-incontro-con-bret-easton-ellis/

 

Bret, Bret, fai tanto il battagliero contro il politicamente corretto e poi alzi bandiera bianca dopo 24 parole. Cito:

 

 

«Parliamo del politicamente corretto. Che cosa si può fare per bloccare questo nuovo totalitarismo?

 

 

“Rispondere, difenderci. In qualità di artista e scrittore io mi esprimo e mi aspetto che la gente voglia che io mi esprima liberamente. Qui non si parla di discorsi d’odio."»

 

 

Povero, povero Bret. La tua ribellione è durata 23 misere paroline. Poi è arrivato il solito muffo distinguo, la excusatio non petita, il riutilizzo e la caduta nel lessico (e nella trappola) del nemico. Che ha inventato il termine hate speech proprio per fotterci. E tu Bret ci caschi. Ti ribelli per arrenderti miseramente già dopo 109 lettere. Mica un romanzo, mica Mandel'stam perseguitato da Stalin, mica Lawrence bandito fino agli anni '70? Mica neanche un pidocchioso romanzetto.

 

Bret, ti sei arreso dopo neanche 109 caratteri. In un'intervista in quel di Roma, mica davanti alle celle di Lavrenti Berjia...

 

#breteastonellis #adrianoangelinisut

 

Qui il mio intervento originale su Facebook (scusate il termine):

 

 

https://www.facebook.com/furio.detti/posts/2599157230203835